Negli ultimi anni il mondo della ristorazione è cambiato notevolmente ed è impossibile non notarlo per chi ne fa parte: il flusso del lavoro si è complicato ed è sempre più veloce.
Quali sono le novità che hanno portato a questa “rivoluzione”?
L’Osservatorio Ristorazione elabora analisi inedite, analizza i trend di mercato e in generale raccoglie e incrocia tra loro numeri e dati, alla ricerca di informazioni rilevanti e utili per chi lavora nel settore dell’alimentazione.
Leggendo l’ultima edizione del Rapporto Osservatorio Ristorazione saltano all’occhio due dati particolarmente significativi:
- nel 2011 erano presenti 59,38 milioni di italiani e 306.273 attività nel campo della ristorazione in Italia (ATECO 56);
- nel 2021 erano presenti 59,26 milioni di italiani ed erano presenti 340.564 attività nel campo della ristorazione. Le attività nate in questo lasso di tempo sono circa 35 mila, a fronte di una popolazione che è, al contrario, leggermente diminuita.
La spesa per mangiare fuori casa degli italiani è al massimo storico, ma non giustifica l’enorme aumento del numero di locali dedicati alla ristorazione. Non c’è mai stata così tanta concorrenza nel settore HORECA come quella che possiamo vedere oggi in Italia. Dopo la crisi della pandemia, il settore sta vivendo un periodo significativo di crescita e ripresa, ancora più sostanziale di ciò che avremmo potuto immaginare a Marzo 2020.
Il ristoratore di ieri sapeva fare tutto ciò che poteva essere necessario per servire e soddisfare il proprio cliente: servire ai tavoli, cucinare, consigliare il piatto migliore per le sue esigenze o la bottiglia di vino da abbinare, riconoscere i clienti migliori, curare il rapporto con loro, fidelizzarli e così via.
I ristoratori della nuove generazioni non si accontentano di lavorare da dipendenti: sanno che il loro punto di forza è il mondo del digitale. Sfruttano internet, in particolare il marketing online e le nuove tecnologie, per facilitare la gestione della loro attività e ottimizzare processi considerati ormai obsoleti.
Per capire come muoversi in modo ottimale tra le nuove tecnologie riflettiamo su qualche altro dato:
- Il 58% degli italiani naviga sui Social Media per una media di un’ora e 51 minuti al giorno. Sono circa 28 giorni (o 675 ore) all’anno: in pratica più di un italiano su due vive un mese all’anno scrollando i Social;
- Le piattaforme più utilizzate sono Youtube (88%), Whatsapp (83%) e Facebook (80%), seguiti da Instagram (64%) su un campione di utenti italiani tra i 16 e i 60 anni;
- È stato stravolto anche il “Processo di scelta” degli utenti: internet, ha stravolto anche come i clienti scoprono, valutano, scelgono e si fidelizzano ai ristoranti;
- Il 50% degli italiani sceglie il ristorante grazie al passaparola, mentre l’altro 50% si affida ai Social, a portali di recensioni (Tripadvisor, TheFork) e ai motori di ricerca. L’assenza da queste piattaforme potrebbe penalizzare notevolmente un’attività altrimenti di successo;
- In media, tutti i giorni passiamo circa 6 ore connessi ad internet, contro la media delle 3 ore che passiamo davanti alla televisione.
Come adattarsi a questo mondo in rapida evoluzione?
È evidente osservando questi dati che il mondo del commercio è radicalmente cambiato rispetto agli anni ‘90: il pubblico ha più scelta e non basta più la “conoscenza”, è necessario presentarsi al meglio nei confronti del cliente ed essere pro-attivi nella pubblicizzazione del proprio locale.
Il ristoratore del 2022, però, ha molti più aspetti dei quali preoccuparsi, vediamone alcuni:
- Gestire un team. È fondamentale raffinare le così dette “soft-skill”, quali empatia, leadership e ascolto attivo, per creare e condurre efficacemente una brigata, sia essa di cucina, di sala o entrambe;
- Rapportarsi coi fornitori. Le soft-skill sono fondamentali anche per saper trattare coi fornitori. Tessere rapporti reciprocamente vantaggiosi e duraturi nel tempo, scegliere quelli giusti e tenere lontano quelli sbagliati è più complicato di quello che sembra;
- Dati, numeri, KPI, indicatori di performance. Fondamentale è anche imparare a decifrare i fogli pieni di dati, numeri e cifre che derivano dalla vostra azienda. Per esplorare a fondo tutte le possibilità di crescita, ottimizzazione e raggiungimento degli obiettivi della propria attività occorre infatti sapere quali dati leggere, quali prendere in considerazione e quali possono essere messi da parte perché poco rilevanti;
- Marketing, Comunicazione, Strategia. Per farsi conoscere, acquisire clienti, fidelizzarli ed espandere il proprio pubblico è sempre più comune affidarsi ad una strategia di Marketing multicanale, che raggiunga i possibili clienti con diversi punti di contatto e restituisca un’immagine coerente del proprio marchio. Strumenti essenziali in questo ambito sono:
- i Social media;
- il Sito Web e i conseguenti dati sul traffico di utenti;
- gli annunci e il posizionamento sulla rete Google del proprio marchio.
Insomma, il passaparola fa tanto, ma non basta più per avere un locale di successo.
Considerati i punti qui sopra, possiamo dedurre che il ristoratore del 2022 , per avere successo, dovrà avere le competenze di un laureato in Amministrazione aziendale, piuttosto che di un ragazzo che ha fatto la gavetta in cucina. In pratica, le competenze che un Ristoratore deve avere sono sempre più ampie e diversificate: da cuoco con un sogno nel cuore a Imprenditore ferrato nel campo della gestione e dello sviluppo economico.
I 5 comandamenti del Ristoratore nel 2022
Abbiamo fatto una brevissima lista di to-do per aiutarvi a gestire il vostro locale al meglio.
Pronti? Partiamo:
- Stabilisci un logo, un nome e uno stile che riflettano la tua offerta alimentare e la tua filosofia in cucina. In questo modo sarà più facile pubblicizzare la tua attività e sarà più immediato per i clienti ricordarsi di te. L’identità è ciò che ti distingue da mille altri ristoratori: è fondamentale!
- Conserva un database dei tuoi clienti, possibilmente integrandolo al tuo gestionale. Per fidelizzare e coccolare i tuoi clienti devi prima di tutto sapere chi sono e imparare a conoscere anche i loro interessi e le loro preferenze, in modo da potergli offrire promozioni personalizzate e farli sentire importanti;
- Colleziona e cataloga tutti i dati che hai riguardo alle ordinazioni che ricevi: se ne raccogli abbastanza e li analizzi accuratamente puoi capire quali sono i piatti più richiesti o quali nuove preparazioni potrebbero riscuotere successo tra i tuoi clienti;
- Se consegni a domicilio, utilizza un gestionale che aggreghi e prioritizzi automaticamente gli ordini che arrivano dai diversi canali di food delivery, compresi quelli telefonici. Carta e penna sono affidabili, ma cosa succede quando hai troppi ordini e non sai quale comanda mandare prima in cucina? Oppure quando un foglietto va perso e di conseguenza il cliente resta a bocca asciutta? Utilizzare un gestionale che aggreghi gli ordini ti permette di gestire contemporaneamente più ordini rispetto a quelli che avresti evaso con carta e penna e aumentare di conseguenza il fatturato;
- Sarebbe ottimale avere un programma che prioritizzi automaticamente le preparazioni per i cuochi e calcoli la rotta ottimale da far fare ai rider per evitare il traffico e consegnare più ordini in una sola uscita.
Insomma, abbiamo finalmente gli strumenti tecnologici per far sì che gestire un locale sia un’esperienza piacevole e significativamente meno stressante di 30 anni fa. Sta a te scegliere se restare fedele alle care vecchie carta e penna o se abbracciare l’innovazione, aumentare il fatturato e diminuire il tuo stress!
Deliverart è un gestionale in cloud per la ristorazione, nato a Roma e 100% italiano, con tutte le caratteristiche che ti servono per dare una svolta al tuo flusso di lavoro, compreso il monitor dedicato alla cucina e un sito-menù ad hoc da cui i tuoi clienti potranno ordinare i tuoi piatti.
La parte migliore? Costa solo 1€ al giorno, senza obblighi, senza sorprese e senza alcuna commissione sugli ordini che ricevi!
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